La co-progettazione, insieme alla co-programmazione e al convenzionamento, disciplinati dal Titolo VII del Codice del terzo settore (artt. 55, 56 e 57), è lo strumento individuato per dare concretezza alle previsioni dell’art. 2 del Codice del terzo settore.
Sono quelli indicati nell’art. 55 del Codice del terzo settore, dunque, gli strumenti da applicare in via ordinaria per ripensare il rapporto tra Pubblica Amministrazione in modo “non sinallagmatico”, venendo a costituire l’impianto normativo su cui costruire la piena applicazione del principio di sussidiarietà orizzontale previsto dalla Costituzione.
Questo modello delineato dal Codice del terzo settore e dalla Corte costituzionale orienta le pratiche e i modelli, fissa le linee di confine e delinea una piena evoluzione. Oggi, si può dire che la prassi è in piena fase di sperimentazione, una stagione estremamente interessante e ricca di sfide.
In questa cornice tratteggiata in estrema sintesi, la Fondazione per la Coesione Sociale partecipa a processi di co-progettazione e promuove azioni di ricerca e monitoraggio – in sinergia con il Centro di Ricerca Maria Eletta Martini di cui è socio fondatore – per rileggere il processo di collaborazione messo in campo fin dai primi passi della co-progettazione e individuarne punti di forza e debolezza, facendo tesoro delle esperienze per farle crescere e migliorare in un’ottica di collaborazione e ascolto da parte di tutti gli attori in campo.